venerdì 17 settembre 2010

Oh che bello, un award!

Trullallero trullalà! Il ricettario ha vinto il suo primo premio, evviva! 
Un sentitissimo grazie ad Aluccia che mi ha nominata :D 
1- Scrivi il nome di chi ti ha dato l'Award

Aluccia - Follow the paws

2- Scrivi 10 cose che ti piacciono (non in ordine di preferenza)
 Le fotografie - Sia da realizzare che da guardare.
Toby - Sono innamorata di quel cane.
I libri - Credo fermamente che leggere nutra l'anima.
Internet - Assolutamente la realizzazione di un sogno: informazioni ovunque, informazioni sempre.
Viaggiare - Non si vive senza. Non si può.
La mia famiglia - A volte ci malediamo a vicenda, ma non vivrei senza.
La scrittura - Un'altra ottima ragione di vita. 
Il mio compleanno - Sono un pò egocentrica per certi versi ;)
Tennis -Mi piace proprio giocare a tennis, sì. Anche se non lo guardo mai in tv.
 Uccio :*

3. Dai L'Award ad altri 10 blog.
Ci penso, eh.

lunedì 13 settembre 2010

Grazie Cavoletto!

La pannacotta è sicuramente un dolce fantastico, per diverse ragioni: è goduriosa nell'aspetto (così perfetta, così tonda), nel mangiarla (vogliamo parlare del piacere di affondare il cucchiaino...? Meglio di no, perchè temo sia al limite dei piaceri legali ;) ), è veloce e semplice. 
Mh. Semplice? Se si ha la ricetta giusta, con le dosi giuste. E io ho trovato la mia.  
Non solo: questa ricetta è corredata da un fudge (caramello) talmente buono che ho dovuto fare molta forza su me stessa per evitare di scofanarlo a cucchiaiate. 
La ricetta non sarebbe per delle coppettine di pannacotta, bensì per una crostata con pannacotta, caramello e noci (prossimo step e obiettivo culinario al grido di: viva la ciccia, viva l'abbondanza ;) ), ma se anche voi, come me, fate spesso di necessità virtù non vi formalizzerete.  

Pannacotta con topping al caramello (fudge)

lunedì 23 agosto 2010

Nuovi incontri e una ricetta che ricetta non e'


La storia è molto semplice, e si racconta con poche parole, come la non ricetta.
In Sicilia ho incontrato una ragazza rumena che mi ha fatto assaggiare questa crema di melanzane, piatto tipico della sua Nazione. In genere, in Romania - così mi ha detto - si prepara d'estate, si mette in barattolo e si gusta d'inverno, come accompagnamento ai piatti di carne.
Mi ha colpito molto questa crema, oltre per la sua bontà, anche per l'affinità con la cucina Siciliana, che fa della melanzana un suo ingrediente chiave.
Come già accennato questa non è una ricetta vera e propria: le dosi sono ad occhio, e anche il procedimento è un pò... ad occhio. La ragazza, infatti, non ha saputo spiegarmi con precisione dosi e tempi, ma ci sono arrivata comunque, perchè è una crema semplicissima.
Piccola nota a margine: se non amate le cipolle scappate da questa ricetta, ma prima spiegatemi per quale ragione vi rovinate la vita gratuitamente. E non tiratemi fuori il classico luogo comune della fiatella, per favore, perchè chi fuma ha un alito (e non solo...) decisamente peggiore! Ma questo è un mio punto di vista... :)
Crema di melanzane (così come si fa in Romania)

venerdì 23 luglio 2010

Fidatevi, siamo Inglesi


Come già scritto: adoro la Lemon Curd, e non ho problemi a buttarmi in ricette spericolate e all'apparenza prive di senso, anzi.
Come si sarà anche notato, sono una che non si fa affatto problemi a modificare una ricetta (anche senza aver provato la versione originale): chiamatelo sprezzo del pericolo, chiamatela insensatezza, chiamatela flessibilità, l'importante è che funzioni ;)
Quindi, per farla breve, erano un paio di giorni che pensavo a come usare la mia Lemon Curd di Fortnum&Meson (thank you Alfred!) e mi sono detta: ficcarci dentro un cucchiaino e morire così dolcemente ha poco stile. Battezziamola con qualcosa di veramente British.
Ed ecco che cosa è uscito: una torta con sapori equilibrati, dall'aspro della Lemon Curd, stemperato dallo yogurt bianco, allo zuccherino delle meringhe. Il tutto in 10 minuti neanche (plus la notte in frigo, ma che ce volete fà, l'ho sempre detto che odio il caldo...!).

Lemon meringue ice cream (torta gelato con meringhe e lemon curd)

mercoledì 21 luglio 2010

Pasticciando in cerca di refrigerio

Purtroppo in casa mia vige un tacito accordo: scattata l'estate milanese, il forno va in letargo almeno fino ad ottobre. Per cui addio qualunque tipo di torta, plum cake, sfoglia, zero. Solo cibi freschi e possibilmente poco cotti. La disperazione per me, insomma. 
Non sono un'amante dei ghiaccioli (poca sostanza) e ho ancora sufficientemente coscienza da non ingozzarmi di gelato a piè sospinto (altrimenti la muta da windsurf col cavolo che l'allaccio... questa è la voce della coscienza :p), ecco perchè non ho mai pensato prima a pasticciare con i ghiaccioli. 
Poi mi sono imbattuta in una serie di formine per ghiaccioli coloratissime e mi sono detta: uhm. Perchè no. Così, eccomi qui a mostrarvi una non-ricetta per ottenere qualcosa - che secondo me - è un giusto compromesso tra un gelato e un ghiacciolo. 
Potremmo chiamarlo Yogurtolo? Possiamo anche se il nome fa schifo :))) 
Ad ogni modo, ecco la mia non ricetta per due quasi-gelato-ma-non-ghiaccioli.   

Yogurtoli (al gusto che preferite)

lunedì 28 giugno 2010

Il riso degli Imperatori


Forse meglio conosciuto come riso nero.
Prima di un anno fa questa varietà di riso era solo una nozione enciclopedica, per me. Non mi era mai capitato di assaggiarlo davvero, nonostante in casa mia il consumo di riso sia abbastanza elevato.
Complice un amico che commercia in riso sono riuscita ad introdurre questa variante anche in famiglia, dove è stato accolto con un misto di deferenza e curiosità.
Per presentare il nuovo venuto ho scelto l'unica ricetta collaudata dal nostro amico, una ricetta delicata, agrodolce, particolare ma buona, a patto che si abbia pazienza (il riso richiede almeno 40 minuti di cottura) e a patto che si amino i sapori contrastanti e di confine (il dolce delle pere e il sapore deciso del gorgonzola).

Riso nero con gorgonzola, pere e pancetta

martedì 8 giugno 2010

Gli arretrati

Tempo fa, sul blog de La cuisine de Fabienne, avevo adocchiato questa ricetta ed ero rimasta abbagliata dalla goduriosità della mousse. 
C'era solo un piccolissimo inconveniente: non avevo idea di dove procurarmi i cilindretti di alluminio. Così, pensa e ripensa, mi sono procurata da Leroy Merlin un foglio di plastica spessa 1mm, l'ho tagliato a striscioline, le ho pinzate, le ho rivestite di carta di alluminio e tanti saluti! Hanno funzionato benissimo, e questo in foto è il risultato. 
Vi lascio il link alla ricetta di Fabienne, io mi sono fermata prima dei tartufini di PH, perchè mi sembrava già abbastanza così ;)

mercoledì 26 maggio 2010

My blog is carbon neutral

carbon neutral offers and shopping with kaufDA.de  
In questo blog raramente ci sono degli Off topic, ma questa volta mi sembra il caso di fare un'eccezione per segnalarvi il progetto lanciato dalla Arbor Day Fundation, che pianterà un albero per ogni blog che aderirà all'iniziativa.
Partecipare è semplice, e non costa nulla: basta scegliere tra i loghi disponibili sul sito dell'iniziativa, incollarlo nella sidebar, scrivere un post a tema e spedire il link al post a questo indirizzo: CO2-neutral@kaufda.de 

**A really nice project to help our planet: copy and past this banner to your blog, and you'll make Arbor Day Foundation plant a tree in Plumas National Forest (California). Join it, please!**

giovedì 13 maggio 2010

Joe Cipolla

La casa del bisonte

Inauguriamo la sezione "La Emme d'oro" con un ristorante ubicato fuori città e soprattutto dal quale i vegetariani dovrebbero girare al largo :P 
Ristorante da Pia - La casa del bisonte.  

lunedì 3 maggio 2010

La EMME d'oro



















Oggi inauguro una nuova sezione del blog, La EMME d'oro. 
L'idea è quella di assegnare ai ristoranti che mi capiterà di frequentare, delle Emme d'oro (l'iniziale del mio cognome), 3 sarà il punteggio massimo assegnato.
Ovviamente saranno recensioni senza impegno, sperando di fornire spunti per esploratori del gusto curiosi :)

Insalata cacio e pere


Avevo letto di questa insalata un mesetto fa, e mi era rimasta impressa nella mente.
Sono riuscita a replicarla in questi giorni, ma con un'insalata mista, non solo rucola (come prevede la ricetta). Non sono del tutto convinta, sinceramente, per quanto la ricetta mi abbia incuriosita e mi ispiri veramente moltissimo.
Forse è stata sbagliata la scelta dell'insalata che ho usato, non so, ci devo riflettere.  Ma è un parere meramente personale!

Insalata rucola, gorgonzola e pere.

Madeleines

E' da tanto tempo che desideravo preparare con le mie mani questi dolcetti, che mi piacciono da morire. 
Sono rimasta molto sorpresa dalla leggerezza dell'impasto (intesa come consistenza al palato), così diversa rispetto a quella delle madeleines confezionate. Sembra, con un'iperbole, di mangiare "aria". Una sensazione bellissima, anche perchè questi dolcetti hanno un delizioso profumo (e sapore) di limone e vaniglia. 

Le madeleines  

sabato 24 aprile 2010

Pranzo al sacco /2


Nonostante avessi poco tempo a disposizione ho pensato che sarebbe stato carino avere anche qualcosa di dolce da mangiare. In realtà non è stato proprio quello il ragionamento... mi sono detta: ho voglia di dolce! In particolare di madeleine. Peccato che non avessi mezza giornata per far riposare l'impasto. Allora ho detto: tortine di limone, con la glassa (ne vado pazza), ma alle ore 20 mi sono resa conto di non avere in casa la ricotta, e di avere anche poca farina. Per cui, niente, ho fatto come sempre a modo mio: modificando una ricetta, quella che si avvicinava di più agli ingredienti che avevo in casa. La ricetta è di Cavoletto, e in origine prevede semplicemente yogurt e pistacchi. Io avevo in casa sei gusti di yogurt, ma non uno yogurt bianco, per cui ho pensato: ma sì, secondo me yogurt all'albicocca si sposa bene con pistacchi, nocciole e mandorle. E via. Uno spruzzo di metà zenzero e cannella per dare calore al gusto, et voilà, la torta è servita.
Torta allo yogurt e pistacchi (per dire)

Pranzo al sacco


Oggi è stato un sabato funambolico, nel senso che sono stata in giro quasi tutto il giorno, alla ricerca di un paio di occhiali da sole scrausi (leggasi: poco costosi) da indossare quando faccio sport; non mi andrebbe di rovinare i miei Gucci che tanto amo (e che tanto costano... :P), per cui ho girato un pò i negozi di ottica, e si sa che sono di gusti difficili!
Tutto questo per dire che avevo poco tempo a disposizione per approntare il pranzo al sacco di domani, così ho pensato a cosa avrei potuto cucinare in poco tempo e che fosse maneggevole e comodo. Risposta: muffin, salati!

Muffin al formaggio e bacon.

martedì 20 aprile 2010

Pic nic e gite fanno rima con focaccia

Più dei dolci, adoro le pietanze salate, e ho un debole per la focaccia, soprattutto quella morbidona :) 
Per il Rolex Master di Montecarlo mi è venuta voglia di utilizzarla come piatto forte del nostro pranzo al sacco, e così mi sono armata di pazienza e anche di inconsapevolezza, e ho impastato a mano per 20 minuti. 
Inutile dire che mi sono domandata come sia possibile che le massaie siano sovrappeso: a me sono bastati quei 20 minuti per provare la stessa fatica di 20 minuti di tennis, vedete voi... 
Al secondo e terzo giro di focaccia (per la gita a Verona e per il corso di vela di Uccio) ho deciso di relazionarmi con la macchina del pane di Uccio. Si risparmia tempo, perchè era impagabile rispondere alle mail mentre la macchina impastava, ma devo ammettere con orgoglio che tra il mio impasto e il suo non c'era differenza! Per cui, delle due l'una: o la macchina è bravissima a imitare l'impasto umano, o io ho impastato proprio bene. 
Ad ogni modo, vi consiglio proprio questa focaccia di Anice&Cannella, è buonissima! E rimane davvero soffice per 2 giorni (ma tanto non resiste due giorni...). 

Superfocaccia di Anice&Cannella

Smaltire le uova di Pasqua/1

Presumo che le uova di Pasqua le abbiate smaltite già da un pò, in effetti ho impiegato un bel pò di tempo a postare questa ricetta. 
Comunque sia, se mai vi verrà voglia di mangiare qualche frollino leggero e gustoso, ecco, saprete magari cosa prendere in considerazione ;) 
(E poi, diciamo la verità, questa ricetta era solo un pretesto per usare la sac-a-poche!) 

Biscottini viennesi al cacao 

giovedì 25 marzo 2010

Mi tiri su? Ma certo, con dolcezza!

Quando Uccio mi ha confessato di essere leggermente stanco per via del suo lavoro, ho immediatamente pensato: cosa c'è di meglio se non un tiramisu per - appunto - tirarlo su? Più logico di così...! :) 
Mi sono anche resa conto che una ricetta "originale" per il Tiramisu è come cercare un ago in un pagliaio: ognuno crede di averla in tasca e la sbandiera orgogliosamente. Io non ho una ricetta di famiglia, da me il tiramisu si fa un pò ad occhio, o leggendo sul retro del pacchetto dei savoiardi (non i Pavesini! L'unico segreto di famiglia per il Tiramisu è quello tassativo di *non* usare i Pavesini, è un dogma).  
Per cui, mi sono detta, leggerò la ricetta sul retro della confezione. Ma con una piccola variante personale: niente mascarpone, ma ricotta. Per due ragioni: avevo in casa la ricotta; mi era presa una botta di salutismo ;)  
Non spaccerò questa ricetta per LA ricetta vera, splendida, ufficiale del Tiramisu. No. Semplicemente vi dirò che è molto buona, delicata e leggera. 
Se vorrete replicarla, sarò contenta. Se vorrete continuare con la vostra, nessun problema! Postatela nei commenti e sarò felice di provarla ;) 

Tiramisu alla ricotta 

giovedì 11 marzo 2010

Cous cous time!

 
Adoro la cucina perchè si fanno scoperte sempre nuove e piacevoli, e perchè c'è sempre da imparare. 
Io in questi giorni ho aggiunto un nuovo vocabolo al mio dizionario culinario: cous cous
Direi un piatto salva pranzo / cena, perchè velocissimo e adatto ad ogni occasione. 

Cous cous con pomodorini, tonno e zucchine.  

domenica 7 marzo 2010

Del come stravolgere una ricetta e ottenere qualcosa di fantastico

 

Confesso che in cucina non mi faccio problemi a stravolgere una ricetta e ad adattarla alle mie esigenze. Mi verrebbe da dire che a volte sono proprio spericolata in cucina: preparo, incrocio le dita e via! La maggior parte delle volte, per fortuna, esce qualcosa di molto buono, come in questo caso :D
La ricetta di partenza è un pudding al cioccolato e albicocche. Peccato che il mio commensale preferito non gradisca le albicocche. Nessun problema: le ho sostituite con una macedonia di prugne, mele, pere e albicocche (10 g su 200 g totali).
La ricetta richiede anche una cottura a vapore (to steam), ma non avendo una pentola a pressione, nè avendo voglia di attendere 2h30, ho ripreso il metodo di cottura dello sticky toffee pudding: 30 minuti in forno per 180°.
Il dolce, secondo me, ha una componente di cacao/cioccolato troppo elevata, che copre a tratti il sapore della frutta, ma è decisamente buono perchè rimane soffice e mantiene il proprio profumo e sapore anche il giorno seguente (dopo che ha passato la notte nella schiscetta nel bagagliaio dell'auto... insomma, non proprio la condizione ideale, come dire :p).
Riporto la ricetta originale, tra parentesi le mie modifiche.


Chocolate and apricot pudding - Pudding al cioccolato e albicocche. 



domenica 28 febbraio 2010

Il grill, questo sconosciuto

 

Confesso di essermi chiesta come sarebbe venuta la foto del pollo... diciamo la verità: non è che sia proprio fotogenico (e non è che io sappia fotografare così bene da rendere fotogenico ciò che non lo è di natura). Fa un pò impressione, in fondo è un povero animaletto morto e per di più cucinato.
Beh, insomma se vi fa impressione scorrete in fretta alla ricetta (che fa anche rima), perchè secondo me ne vale la pena!
Non sono una grande estimatrice della carne (forse si sarà notato: nelle mie ricette è un pò poco presente, o se è presente, lo è sempre con qualche cosa d'altro, mai come protagonista), ma la carne bianca è sicuramente quella che consumo di più.
Oggi ho colto al volo l'opportunità di provare questa ricetta (sempre di Cavoletto) che mi era tornata alla mente mentre cercavo la ricetta dello sticky toffee pudding, come mai? Semplicemente perchè è sticky anche questo pollo.
A dire il vero:

  • A me non è venuto granchè sticky (appiccicoso), ma non ho messo la salsa di soia per cui non so se la salsa aiuti o meno a rendere appiccicoso il pollo; inoltre ho messo mezzo cucchiaio di miele e non uno (mi sa che è questo che lo ha reso meno sticky). Ma non penso che la sua minor appiccicosità abbia alterato il sapore, era davvero buonissimo! 
  • Come recita il titolo di questo post, il mio pollo non si è dorato tantissimo, fondamentalmente perchè ho sbagliato (mea culpa) a scegliere il "livello" della griglia nel forno: l'ho messo sul penultimo ripiano, quando invece avrei dovuto metterlo più in alto e molto probabilmente per una maggiore doratura aggiungere il grill. Ma va bene lo stesso: tutta esperienza!   
  • Il mio pollo, essendo intero, non è rimasto in forno 30 minuti, come dice la ricetta, bensì un'ora e passa (non saprei dire con esattezza, facciamo 1h10?)
Il pollo ha un buonissimo sapore di limone (che adoro!) e un profumo molto invitante. E' una ricetta veloce e anche molto semplice, sicuramente un asso nella manica per rendere un piatto "banale" qualcosa di interessante :)

Sticky lemon chicken 

venerdì 26 febbraio 2010

Souvenir from Bristol

 
Da Bristol, oltre al meraviglioso braccialetto di Sally Dove, mi sono portata a casa anche qualcosa d'altro: una voglia irrefrenabile di mangiare nuovamente lo Sticky Toffee Pudding, che - per quel poco che ne so - è un dolce super mega tipico. 
E anche sorprendente, aggiungerei, per due ragioni: a) è fatto coi datteri (che non avrei mai pensato si potessero "trovare" in UK. Mi spiego meglio: mi fa specie pensare che un dolce tipico inglese contiene i datteri, un frutto così esotico. Ma essendo loro potenza coloniale ci sta tutto questo piatto tipico); b) i datteri non si sentono minimamente! (Io non amo i datteri, ma questo dolce sì). 
Al Llandoger Trow pub il dolce tipico è un crumble di mele, che non sono riuscita ad assaggiare, ma devo dire che anche con lo sticky non scherzano :p 
Tra l'altro, ironia della sorte, avevo lumato da mesi la ricetta pubblicata da Cavoletto, che avevo scartato proprio per la presenza dei datteri. E invece proprio non si sentono, il dolce sa di tutto fuorchè di datteri, e per me è un grande pregio! 
Tre noticine: 
  • Ho spalmato sulla superficie del dolce generose cucchiaiate di dulce de leche (un pò per finirlo, un pò perchè Uccio sostiene che a Bristol la torta fosse ricoperta di toffee... io non lo ricordo, ma diamogli il beneficio del dubbio). 
  • La cremina con cui ci hanno servito il dolce era molto liquida e penso fosse semplicemente creme fraiche alla vaniglia, quindi c'entra poco con questa crema, che però è davvero buona. A me è venuta un pò densa, vi consiglio quindi di scaldarla bene prima di servirla con la torta, anche perchè a Bristol il nostro pudding annegava in questa cremina calda, e devo ammettere che è stata una goduria. 
  • Nella ricetta il burro usato per la crema è salato. Per scelta, io ho utilizzato quello non salato: la cremina di Bristol era estremamente dolce ed estremamente buona, ma sono certa che sia buona anche un pò meno dolce. Insomma, de gustibus!
 Sticky toffee pudding

giovedì 18 febbraio 2010

Guardare sempre il retro delle confezioni

Infatti molto spesso si incappa in suggerimenti o ricette utili. Come questa salsina svedese da accompagnare alle classiche meatballs. Queste sono surgelate stile Ikea, ma provengono dall'Esselunga che a quanto pare ha deciso di fare concorrenza alla Bottega Svedese commercializzando queste polpette di carne (?) della famiglia Nghkfhdsw :P
Ho un aneddoto anche su queste polpettine! Nel 2006 sono stata a Stoccolma e a Skansen (il primo parco zoo d'Europa, o il parco safari più grande d'Europa... una delle due) dopo aver gitato per ore e ore tra animali dai nomi strani (sapevate che il nome latino del ghiottone è Gulo Gulo?), tra le tipiche renne e il museo del Tabacco e delle Pipe, ci siamo fermati a mangiare ad una mensa dove ci hanno servito proprio queste polpettine, accompagnate da questa salsa e dalla immancabile composta di mirtilli rossi.
Inutile dire che tornata a casa ero tutta tronfia di aver provato un piatto super particolare e via dicendo. Ovviamente, neanche tre settimane dopo l'Ikea ha ben pensato di immettere sul suo mercato quelle stesse polpettine. D'OH!
Beh, al di là dei miei aneddoti, questa salsina è davvero buona, ha un gusto che si accompagna molto bene con le patate e anche con le polpette.
A me cadeva a fagiuolo perchè dovevo consumare il mascarpone avanzato dalla crema di Pierre Hermè, ma forse sarebbe meglio la panna, come dice la ricetta ;)
Inoltre. A noi le polpettine sono avanzate e anche la salsa. Cos'ho fatto? Ho conservato tutto nella schisceta in frigo e l'indomani ho tagluzzato le polpettine, allungato la salsa con il restante mascarpone e la restante salsa di pomodoro, aggiunto un pizzico di peperoncino, et voilà, la pasta è servita! ;)
Piesse: Ju, spero che ti possa tornare utile :D

Salsa bruna (ricetta svedese)  

domenica 14 febbraio 2010

Non si vince contro San Valentino

Non mi piacciono le torte cremose, ma piacciono molto ad Uccio, per cui ho colto la palla al balzo e mi sono detta: se non la fai oggi, non la fai più!
Avevo letto della crema pasticciera di Pierre Hermè alcuni mesi fa e mi sono detta: OMG, questa assolutamente farebbe impazzire qualunque goloso, non me ovviamente ;)
E così, per il goloso dei golosi mi sono cimentata in una crema che nel post viene definita come grassissima e ipercalorica, ma che io non ho trovato poi così tanto pesante.
Certo, non è uno yogurtino, ecco! :P
L'ho racchiusa in un cuore di pate genoise e ho spolverizzato il tutto con zucchero a velo e due cuoricini di cacao.
Io non giudico, dato che non mi piacciono molto le creme, ma lascio giudicare a chi le ama :)

Crema pasticciera con mascarpone (Pierre Hermè) 

giovedì 11 febbraio 2010

Sfide personali, liquidi non newtoniani e una ricetta

 
Sfida personale: non sono brava a fare biscotti. Non mi riescono mai, dorano troppo o addirittura bruciano. Il problema risiede essenzialmente nel fatto che non sono molto capace di stendere bene l'impasto (non ho pazienza, presumo, come leggerete :P). 
Liquido non newtoniano: non mi azzardo nemmeno a tentare di spiegare cosa sia un liquido non newtoniano, la fisica mi è amica ma non fino a questo punto. In parole povere è un liquido che non si comporta come i liquidi newtoniani e la cui resistenza agli "urti" dipende dalla forza esercitata. Se - per dire - immergiamo con delicatezza un dito in un liquido non newtoniano, il dito andrà a fondo; se invece premiamo con forza, il liquido opporrà una maggiore resistenza. Perchè tutto questo? Semplicemente perchè la maizena mischiata ad acqua da origine ad un liquido non newtoniano, e questa cosa mi intrippava da morire. 
Siccome però durante l'esecuzione della ricetta ho litigato con la maizena, non ho creato il composto non newtoniano. Se volete farlo voi su Wikipedia trovate le dosi ;) 
Ricetta: veniamo al dunque! Innanzitutto questi biscotti presumo debbano essere rotondi, come mostra l'immagine (splendida!) di La ciliegina sulla torta (link a sinistra). 
Il mio impasto è rimasto al freddo del balcone per 2h30, presumo troppo dato che una volta ritirato in casa aveva la consistenza del marmo. E ha mantenuto tale consistenza anche dopo 30 minuti dal ritiro. Stufa di aspettare ho tagliato a metà la palla e ho steso pezzetti di impasto, che però una volta scaldato era friabilissimo. Insomma, don't do this at home, seguite la ricetta e siate pazienti XD 
Altro problema: nella foto i biscotti sono candidi e non dorati, e infatti nella ricetta è specificato di sfornare al primo accenno di doratura. I miei biscotti erano irregolari come spessore (fateli spessi!), per cui alcuni si sono dorati più di altri. E' una questione estetica e di sapore, per cui magari, sarebbe il caso (parlo per me) o di abbassare la temperatura del forno, o di lasciare lo sportello semi aperto. 
Almeno così credo.  
Post scriptum: a onor del vero questi biscotti sono buonissimi!

Alfajores de Maicena 

lunedì 8 febbraio 2010

Da migliorare

Mi sono interrogata se fosse il caso di pubblicare o meno questa ricetta, che non mi è piaciuta granchè. Ma dal momento che lo spirito di questo Ricettario Illustrato non è quello di autocelebrarmi, bensì quello di migliorarmi, pubblico il post con un appello sincero: chiunque abbia voglia di provare la ricetta e poi farmi sapere cosa ne pensa, e - soprattutto - di suggerirmi qualche variante o miglioramento, è il/la benvenuto/a!
Secondo me il sapore del prezzemolo prevale su tutto il resto, nonostante io abbia abbondato un pò con la paprika piccante.
Secondo me bisogna migliorare e insaporire il riso all'inizio, magari con dello zafferano, o aggiungendo del formaggio.
Il problema è che questa ricetta nasce con l'intento di essere ligh, ma ho come l'impressione di non essere tagliata per le ricette ligh! ;)
Frittata di riso

domenica 7 febbraio 2010

Sua Maesta' la Lemon Curd

Probabilmente l'ho già detto da qualche parte (chissà quante volte, poi :P): adoro il sapore del limone, soprattutto nei dolci.
E adoro la Lemon Curd, la crema di limoni inglese che mi faccio sempre recapitare non appena fiuto che qualcuno sta compiendo un viaggio nel Regno di Sua Maestà. Nonostante io adori questa crema - che mangio tranquillamente col cucchiaino - mi sono sempre domandata quale fosse il suo miglior utilizzo. Con la pasta frolla non mi aveva fatta impazzire, e così mi scervellavo alla ricerca di qualcosa di meglio.
Ebbene, sfogliando mesi e mesi orsono il blog di Anice&Cannella mi sono imbattuta in una torta bellissima a vedersi, creata da Sogni di Zucchero.
Ecco, la mia è un (bel) pò meno bella a vedersi, ma senza peccare di modestia posso dire che non sarà sicuramente meno buona :)
La Pate Genoise (nome internazionale del Pan di Spagna, da quel che ho capito) è semplicissima da fare, basta solo scegliere i recipienti giusti per il bagno maria. Quindici minuti neanche e l'impasto è pronto.
Non vi resta che provarla ;)
Un piccolo appello: nonostante Sogni du Zucchero abbia preparato la Lemon Curd seguendo la ricetta di Cavoletto, io credo (ma è una mera opinione personale) che certe 'cose' come la Nutella e, in questo caso la Lemon Curd, non possano essere preparate in casa, perchè perderebbero il loro splendido sapore chimico e industriale che ci fanno passare per naturale.
Io inorridisco solo al pensiero di preparare la Nutella, e non mi sognerei nemmeno di barattare la Lemon Curd di Fortnum&Mason con una fatta in casa! :)
Genoise con Lemon Curd

martedì 19 gennaio 2010

Probabilmente la mia torta preferita


... dopo la crostata di mascarpone e lamponi. Ed è tutto dire.
Io adoro i cheesecake, ma ho provato - prima d'ora - solo una ricetta, che non mi ha neanche entusiasmato molto. Non ricordo nemmeno se l'ho postata qui sul Ricettario, dovrò controllare ^^'
Ma vi posso garantire che questa cheesecake merita davvero.
Bisogna prendere qualche precauzione, ovviamente. Nell'ordine:

a) Fette piccole! E' una torta calorica, ma buonissima. Ma chiaramente se ve ne sparate mezza in un colpo, o una fetta alla fine del pranzo della domenica, forse non ve la gustate appieno, ça va sans dir... (ma forse a volte è bene dirlo :P).
b) E' d'obbligo, imperativo, insomma, imprescindibile che la torta passi almeno una notte al freddo. Io adoro questa stagione perchè il mio balcone è un secondo frigo capientissimo. Come ho detto ieri sera a mia madre (cito): "E' una figata gennaio perchè volendo potremmo cucinare per un reggimento, conservare tutto sul balcone e mangiare tranquillamente fino a marzo".
New York cheesecake con nocciole caramellate

lunedì 11 gennaio 2010

La faticaccia


Dopo estenuanti ricerche nei supermercati, finalmente Uccio è riuscito a scovare, in un negozietto di alimentari pakistani-orientali (mah!) la famigerata pasta brick. O meglio, quella che noi pensiamo sia pasta brick: sono dei quadrotti di pasta velina; sulla confezione c'è scritto che servono per la realizzazione degli involtini primavera (che io odio), per cui direi che è ciò che per me si avvicina di più alla pasta brick :P
Ho letto su diversi blog che questa pasta è versatilissima, utile da tenere nel congelatore, facile da usare... sì, beh, ecco, parliamone.

  • Problema 1: sfilare ciascun foglio. Forse non andrebbe fatto, forse noi avevamo poco tempo, non saprei dire. Sta di fatto che è un'operazione piuttosto lunga. La pasta brick (la mia) si presenta come un quadrotto di pasta congelata. Una volta scongelata è morbida, ma è come se fosse un insieme di tovaglioli di carta velina sovrapposti. Hai voglia a separarli uno ad uno!
  • Problema 2: incollare tra loro i fogli. Siccome la pasta è sottilissima, non si può infornare il foglio singolo. Perciò, una volta sfilati, li abbiamo ricomposti. Dapprima pensando che bastasse sovrapporli, e invece scoprendo poi che vanno spennellati di olio ad uno ad uno. Anche qui mi domando se questa sia la procedura corretta.
  • Problema 3: il ripieno. Forse era troppo secco questo ripieno, sta di fatto che si asciugato molto, lasciando una quantità di pasta brick "vuota" da mangiare. Non male, ma forse ci vorrebbe qualcosa di più liquido? Sono domande, eh, le mie. Chiunque sappia rispondere è benaccetto!
  • Problema 4: la brick si è seccata. Più che croccante si è proprio seccata, e perciò anche qui mi domando se ho proceduto correttamente...

Il risultato nonostante tutto questo, non è male. Proverò altri ripieni, dato che ne è avanzata una cifra (di brick congelata, i triangolini sono stati apprezzati da quasi tutti i miei commensali, per fortuna).
Ad ogni modo, ecco la ricetta, se qualcuno mi sa dare delle dritte, lo ringrazio in anticipo! :D

Involtini di pasta brick con caprino e pistacchi


lunedì 4 gennaio 2010

Happy New (Sweet) Year!


Per cominciare l'anno in dolcezza e per utilizzare immediatamente uno dei regali di Natale (grassie Uccio :*) ecco dei muffins che nell'impasto invece del burro hanno l'olio EVO (olio extravergine di oliva).
Devo ammettere che all'inizio ero piuttosto diffidente rispetto alla ricetta, che invece mi ha stupita per la sua delicatezza. Buono, direi.
Talmente buono che Toby the Dog ha ben pensato di rubarne uno dal tavolino del balcone sul quale erano stati appoggiati a raffreddare. Con somma incazzatura (e timore per il suo stomaco) abbiamo scoperto che il nostro cane nano si è allungato, e quindi, se si rizza sulle gambe (<-- ho scritto gambe! Pardon, volevo dire zampe) posteriori riesce con tranquillità a rubare tutto quello che trova su un tavolo da giardino. Essendo mezzo bassotto l'indole del ladro ce l'ha ben radicata :P
Ho scoperto la ricetta sul fichissimo giornalino della Despar del SudTirolo :)

Muffin allo yogurt e olio EVO